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Fattoria Fiorentino

Lucera - FG

“Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui”. Ci sono terre che hanno una storia da raccontare, questa è quella di Fattoria Fiorentino. Quella stessa luce, che possiamo solo immaginare negli occhi di Federico II di Svevia, la ritroviamo in quelli di Chiara e Michele, titolari della Fattoria Fiorentino, che coltivano la loro terra, da cinque generazioni. Mezzana grande, una della due sedi operativa, in agro di Lucera, con i suoi quattrocento ettari circa, è il cuore del Tavoliere delle Puglie, ai piedi delle dolci colline dei monti Dauni che si affacciano sul promontorio garganico, la montagna del sole.

Questo possedimento non è solo coltivazione di grano pregiato, ma è uno scrigno storico, la memoria del passato aziendale. Una masseria borbonica del 1820 che conserva ancora pozzi cisterna, un frantoio ipogeo, una cappella padronale, delle fosse granarie e una “garitta”, una piccola costruzione usata al controllo sulle attività agricole e alle masserizie (olio, grano e lana). In un antico e maestoso casolare sono gelosamente custodite macchine agricole di un tempo, fedeli testimoni silenti del duro lavoro e passione per la terra. Testimoni di un passato che indica la strada del futuro.

Michele si occupa della produzione, sa che la terra è preziosa, la nutre e la rispetta. Coltiva il suo grano bio, lo seleziona, lo pulisce per la risemina o per la macinazione. Michele non sa cosa sia la distanza, il suo chicco è a chilometro vero, solo lui lo controlla. Lo risemina e sa in quale campo e in quale periodo quel seme darà il suo frutto. Quel piccolo granello darà vita alle spighe “Senatore Cappelli” e alla “Saragolla”. Spighe alte, naturalmente capaci di proteggersi e nutrirsi dal terreno stesso. Non c’è chimica e non c’è meccanizzazione estrema nel lavoro di Michele. Le possenti macine, in pietra naturale La Fertè del suo mulino aziendale, con il loro lento lentissimo ma inesorabile ruotare, producono semole pregiate, ricche e profumate.

La semola, questo oro giallo, è un prodotto non solo biologico, ma puro e in sintonia con la terra, unita all’acqua pura di una antica fonte, necessaria per la lavorazione. La semola, attraverso una trafilatura col bronzo, permette di creare la pasta di Fattoria Fiorentino. L’essiccazione avviene lenta e accurata, dalle 20 alle 48 ore, con temperature max 35/36 gradi per preservare e donare tutto ciò che natura crea. Non ha fretta Michele, nel suo piccolo pastificio agricolo produce un quintale di pasta al giorno, attende che il suo prodotto abbia compiuto il giusto percorso. Il chicco è diventato pasta e Michele restituisce il seme alla sua terra.

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